Nella penombra della fitta e intricata selva di tigli e castagni che protegge con i suoi lunghi rami il torrente della Val Marcia, ecco apparire un volatile a terra, un giovane rapace con le piume a strisce bianche e marroni sul petto, le ali quasi nere, il giallo becco adunco, nero sulla punta, gli occhi vivi e allarmati. Quando ci avviciniamo per fotografarlo fa un saltello, apre le ali ma non vola via. E' ferito, sul petto ha del sangue raggrumato. Che fare? Lo raccogliamo delicatamente dentro la borsa di tela di Puliamo il mondo a cui gli artigli potenti si avvinghiano. Il presidente del CROS Varenna, al telefono, ci spiega come dobbiamo agire: chiamare gli agenti guardiacaccia della Provincia. Uno di loro parte immediatamente da Lecco per recuperare il ferito che nel frattempo, arrivati a Premana, viene sistemato più comodamente su un letto d'erba dentro una scatola di cartone forata fornitaci da alcuni componenti del Comitato locale "Difendiamo i nostri torrenti". Poche ore dopo le notizie: è un astore, un rapace raro a causa del bracconaggio, quindi un ritrovamento molto interessante, ha una zampetta rotta e graffi di artiglio sul petto forse procurato dai fratelli nella competizione per il cibo; i piccoli feriti e non autonomi facilmente vengono abbandonati dai genitori, ci spiega la guardia. Ora sarà curato in un centro di recupero animali selvatici, poi tornerà al bosco.
Il caso ha voluto che il rapace fosse proprio nel luogo in cui i due progetti di captazione in Val Marcia prevedono la presa dell'acqua con tutto lo sconquasso e lo stravolgimento che l'opera comporterà in quel punto del torrente e lungo il bosco e il sentiero fin là. Sembra impossibile che la brama di denaro non si fermi nemmeno di fronte ad una valle selvaggia, territorio di rapaci e ungulati. Con quali sentimenti si aggirano questi signori nel verde fitto alla ricerca di nuovi affari? Non godono del gioco di luci e ombre, nè dell'acqua canterina che scende di sasso in sasso lasciando intravvedere qualche trota. Non vedono non sentono, altrimenti non potrebbero, tornati ai loro uffici, scrivere quei progetti: solo numeri, di kilowattore e, soprattutto, di incentivi (che noi paghiamo in bolletta).
Andiamo in tanti in Val Marcia sabato 3 agosto con la Carovana delle Alpi di Legambiente, senza schiammazzi per non disturbare i selvatici, a dire: GIU' LE MANI DA QUESTO TORRENTE E DAGLI ALTRI IN VALVARRONE A RISCHIO DANNO AMBIENTALE E PAESAGGISTICO.
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Costanza Panella
Presidente Circolo Legambiente Lario Sponda Orientale
Bellano
Costanza Panella
Presidente Circolo Legambiente Lario Sponda Orientale
Bellano
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