seguenti giorni, tempo permettendo:
giovedì 18 luglio al mercato in Puncia dalle 8 alle 13
sabato 20 e domenica 21 in piazza Tommaso Grossi dalle 9 alle 20.
http://mostrass36.weebly.com/
CONFERENZA
STAMPA
SUPERSTRADA 36
UN PASSATO DA NON RIPETERE - UN
FUTURO DA TENERE SOTTO CONTROLLO
occasione per organizzare una
nuova mobilità dalla pianura alle Alpi
Presentazione
mostra e filmato degli anni ‘70
Costanza
Panella – Presidente di Legambiente Lario Sponda Orientale
La chiusura della Statale 36:
un'occasione per pensare e desiderare una diversa mobilità per le merci e per
le persone lungo la sponda orientale del Lario
Con l’incontro odierno desideriamo dare inizio ad
una discussione che, superata la fase dei maggiori disagi procurati dalla
chiusura repentina della SS 36 tra Colico e Bellano e la conseguente necessità
di concentrare le forze per le soluzioni logistiche emergenziali, riporti
l’attenzione alle prospettive e possa generare azioni che rispondano ai bisogni
delle persone e non contrastino con i limiti imposti dall’ambiente e dalle
risorse.
Abbiamo accolto subito la
proposta di Enzo Venini di rimettere in circolazione la mostra e il filmato
prodotti dal Comitato costituitosi quarant’anni fa per vigilare sull’avvio dei
lavori della superstrada, denunciare le scelte sbagliate e proporre soluzioni.
Quale migliore inizio per ragionare oggi sull’organizzazione della viabilità
sulla sponda orientale del Lario? Rivedere
il modo in cui gli Enti responsabili hanno proceduto allora e raccordarlo alle
conseguenze che subiamo oggi, misurare la distanza da quegli anni in cui lo
sviluppo non tollerava limiti (anche se non mancava chi parlava di un diverso
modello di sviluppo) e il nostro tempo che impone di valutare attentamente
l’impatto ambientale e il rapporto tra risorse e bisogni.
Nei giorni della chiusura chi
abita nei paesi del lago ha toccato con mano quanto incida il traffico delle
merci durante la settimana e quello dei turisti nel fine settimana. E’ stata anche l’occasione per
domandarsi quanto di quel traffico potrebbe essere ridotto o dirottato sulla
ferrovia e sul lago?
Le amministrazioni valutano
la fattibilità di alcune opere opportune per un miglior utilizzo della
superstrada (innanzitutto lo svincolo di Piona verso Nord quale alternativa
all'attraversamento di Colico, l’eliminazione del passaggio a livello a
Bellano, il raccordo tra lo svincolo di Mandello e la viabilità locale), ma non
ci pare sufficiente.
Nel collegamento dell’area milanese con le valli alpine si sconta la scelta di gestire con un basso profilo la linea ferroviaria, trasformando gli scali merce in parcheggi e di investire nel trasporto su gomma, scelta improvvida, dal momento che oggi non ci dà garanzie per i ritardi nella programmazione e nella costruzione della nuova strada di fondovalle in bassa Valtellina (i cui effetti positivi sono tutti da verificare mentre evidenti sono già i danni ambientali prodotti) e per i ripetuti collassi delle gallerie della SS 36 nel tratto fra Dervio e Colico a causa di inadeguate tecniche costruttive in presenza di una paleofrana e di ammassi di rocce in talune parti intensamente sfatti ed in altre interessate da faglie e fratture, come si legge nella relazione geologica e di progetto del 2005 commissionata dall'Anas, senza dimenticare che il tratto da Lecco ad Abbadia Lariana non è ancora stato affiancato da una ciclopedonale, a spese dell’ANAS per riparare al grave errore iniziale.
L’orientamento delle pubbliche decisioni deve tener conto e incentivare i diversi e diversificati modi di muoversi che si fanno strada nelle abitudini delle persone. La nuova mobilità può essere agevolata dal potenziamento della linea ferroviaria con l’aumento del numero dei treni, l’estensione dell’orario, la riduzione del tempo di viaggio, il miglioramento dell’interscambio con il servizio pubblico su acqua e gomma da favorire sia con gli orari sia con i biglietti integrati; le biciclette, grazie alla presenza di piste ciclabili in alto Lario, in Valchiavenna e in Valtellina, devono trovare posto senza restrizioni e incertezze sui treni e i mezzi del lago. Sono azioni fattibili anche a breve termine. Quanto alle merci, oltre a perseguire l’obiettivo di ridurne gli spostamenti, almeno di quelle deperibili e quindi più energivore, pare sensato prevedere che un buon numero di esse ritorni gradualmente a viaggiare su ferro, in particolare nelle ore notturne.
Nota: il testo rappresenta la posizione concordata tra Legambiente e WWF.
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