giovedì 4 febbraio 2021

2 febbraio Giornata mondiale delle zone umide

 Occhi sul Pian di Spagna: Legambiente, CROS Varenna, WWF, ORMA

Inaspettatamente passati in fascia gialla, abbiamo potuto fare insieme una visita alla Riserva Pian di Spagna e lago Mezzola. Pochi, distanziati e con mascherina, con i cartelli che riassumono in alcune essenziali informazioni il valore delle aree umide del pianeta. Avvistati numerosi cormorani e svassi nel lago, cornacchie e qualche corvo imperiale nei prati e nei boschetti. Note dolenti i cancelli che chiudono l'accesso alle rive e la mancata bonifica dell'area Camper Service.


Inseparabili acqua, zone umide e vita. E’ questo lo slogan che riassume quest’anno il senso della giornata mondiale dedicata alle zone umide del pianeta.

Le Zone Umide garantiscono acqua per la vita: da esse deriva il 70% dell’acqua dolce che utilizziamo. La stretta relazione tra acqua e vita è raffigurata in tempi remotissimi con una stupefacente ripetizione di associazioni di simboli in tutta Europa su ceramiche, statuette e altri oggetti di culto: V, chevron, zig zag, meandri, uccelli acquatici, tutti legati alla creazione della vita e alla sua rigenerazione.

Rigenerazione: ecco la parola chiave per esprimere ciò di cui abbiamo bisogno oggi. Nell’ultimo secolo oltre il 64% delle Zone Umide sono scomparse. Per questo è importante conservare quanto è rimasto e pensiamo alla nostra Riserva Naturale Pian di Spagna e lago Mezzola, di cui vogliamo ricordare la caratteristica innanzitutto di area umida collocata fra due fiumi, due laghi, fossi e canali.

Le Zone Umide sono nostre alleate contro la crisi climatica: sono i pozzi di assorbimento del carbonio più efficaci della Terra. E’ un bene comune, a rischio di perdita. La perdita di un valore che non ha prezzo e deve essere messo al primo posto nella scala delle priorità rispetto a tutte le attività umane presenti. Nella Riserva Naturale ogni residuo di terreno libero e di specchio d’acqua deve essere salvaguardato da ulteriori sigillazioni e contaminazioni. Se non capiamo questo, tutti noi, vuol dire che non abbiamo imparato nulla dall’esperienza della pandemia. Comprendere non superficialmente che è necessario cambiare modo di vivere e di produrre, e soprattutto prendere coscienza di una diversa scala di priorità, è l’unico senso che possiamo dare a un anno come questo che stiamo vivendo.

Invitiamo in particolare l’Ente di gestione della Riserva a non estrarre dai cassetti progetti di espansione della sede, vecchi sia di anni sia di concezione. Abbiamo bisogno di aria aperta e poche strutture amovibili possono essere sufficienti per eventuali attività didattiche.

Le Zone Umide sono uno scrigno di biodiversità: ospitano più di 100.000 specie di acqua dolce conosciute. Siamo venuti a conoscenza, casualmente, della rilevazione da parte di uno studioso dell’Università, di una pianta, “Marsilea“, ormai rara per la scomparsa o alterazione dell’habitat naturale costituito da fossi o terreni saltuariamente inondati e che in alcuni paesi europei è stata inserita tra le specie a rischio di estinzione.






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