#Salvailsuolo: consegnate le firme della campagna europea contro il consumo di suolo
Anche Legambiente Lombardia all'incontro con il Presidente del Senato Pietro Grasso: "Serve una regia nazionale per tutelare la nostra risorsa naturale più preziosa"
Oggi, 10 ottobre 2017, nella delegazione che ha incontrato il Presidente del Senato Pietro Grasso per consegnare le firme raccolte durante la campagna internazionale Salvailsuolo e per chiedere un rinnovato impegno parlamentare per la legge sulla tutela del suolo era presente anche la Presidente di Legambiente Lombardia, Barbara Meggetto, che ha dichiarato: "Serve una legge nazionale che tutela il suolo, perchè oggi questa risorsa ambientale è trattata con superficialità e con leggi regionali, dove ci sono, che difendono solo gli appetiti degli operatori immobiliari. E' il caso della Lombardia, che si è data una legge che parla di salvaguardia del suolo, ma lo fa in modo residuale rispetto ai diritti edificatori attuali, futuri o anche solo ipotetici: in questo modo non solo non si argina il fenomeno, ma si aumentano le pressioni sul suolo libero, distogliendo il settore delle costruzioni da quella che dovrebbe essere una priorità ampiamente riconosciuta, la rigenerazione urbana".
Roma,
10/10/2017 Comunicato stampa
Petizione
‘Salvailsuolo’
Consegnate
oggi al Presidente del Senato Pietro Grasso
le
oltre 82.000 firme raccolte dalla coalizione italiana #salvailsuolo
Le
associazioni promotrici: “varare subito la legge nazionale contro
il consumo di suolo e tolleranza zero all’abusivismo”
Oltre
82.000 cittadini italiani hanno chiesto di tutelare il suolo libero e
sano, una risorsa essenziale alla produzione agricola ma che è anche
il più efficace sistema di difesa da alluvioni e altri eventi
catastrofici. Le recenti tragedie ci ricordano che quando non si
rispetta il suolo, le pur doverose opere di difesa sono sempre
insufficienti a garantire la protezione di cittadini, abitazioni e
città. Ora spetta al Parlamento rispettare la volontà dei cittadini
e sbloccare la legge per il contenimento del consumo di suolo e la
difesa delle aree agricole.
Un
contributo importante, quello dei firmatari italiani, che pesa sulle
oltre 212.000 firme raccolte a livello europeo ed eccede largamente
il quorum fissato per il nostro Paese dalla Commissione Europea
(54.750 firme): si tratta di un dato significativo che testimonia la
sensibilità presente nel nostro Paese riguardo ai troppi fenomeni di
degrado a carico del suolo, ed in particolare la cementificazione che
ricopre ampie parti di territorio. Secondo gli ultimi dati ISPRA, in
Italia al 2016 risultano cementificati oltre 23 mila km2 (pari alla
dimensione di Campania, Molise e Liguria messe insieme), il 7,6% del
territorio nazionale. Il consumo di suolo procede a un ritmo di 3
metri quadri al secondo, senza risparmiare aree di grande valore
paesaggistico e naturalistico, o di estrema vulnerabilità a rischi
ambientali, come alluvioni, frane e terremoti. Il tutto in mancanza
di una norma efficace che regoli la demolizione degli edifici
abusivi.
Oggi
a Palazzo Madama
le associazioni della coalizione italiana #salvailsuolo (formata da
ACLI, Coldiretti, FAI - Fondo Ambiente Italiano, INU - Istituto
Nazionale di Urbanistica, Legambiente, Lipu, Slow Food, WWF) hanno
incontrato e consegnato simbolicamente le firme al
Presidente del Senato Pietro Grasso, chiedendo di varare entro la
legislatura la legge per il contenimento del consumo di suolo e la
difesa delle aree agricole già approvata dalla Camera nel maggio
2016 e ferma da più di 500 giorni in Senato.
Un provvedimento i cui obiettivi sono fermare il consumo di suolo e
incentivare da subito la rigenerazione urbana e l’edilizia di
qualità.
“Se
il nostro Paese appare più fragile di altri agli eventi
catastrofici, le colpe non sono solo del cambiamento climatico, ma di
come abbiamo trattato il territorio negli ultimi decenni – dichiara
Damiano
Di Simine, portavoce della coalizione italiana #Salvailsuolo
– Con le firme raccolte in Italia sproniamo il Parlamento a varare
entro la legislatura il disegno di legge per il contenimento del
consumo di suolo e la difesa delle aree agricole, e a bloccare il ddl
Falanga in approvazione, che rischia di vanificare tutti gli sforzi
messi in atto per contrastare l'abusivismo edilizio.”
Le
associazioni chiedono anche rigore e vigilanza per evitare che nella
discussione della legge di stabilità non ci siano colpi di mano
rispetto agli impegni assunti con la finanziaria dell’anno scorso:
ovvero che sia del tutto ripristinato, dal 1 gennaio 2018, il vincolo
alla destinazione delle risorse derivanti dagli oneri di
urbanizzazione. Ciò è indispensabile da un lato per sostenere gli
interventi di rigenerazione urbana, e dall’altro per evitare che
nei comuni sopravviva un meccanismo perverso di incentivazione di
consumi di suolo in cambio di entrate fiscali impiegabili con ampia
discrezionalità per ripianare i bilanci.
Consegnate
le firme, le principali associazioni ambientaliste italiane restano
in attesa di una risposta da parte del Parlamento e del Governo, ma
allo stesso tempo evidenziano la necessità di agire anche a livello
europeo: fermare il degrado del suolo è un preciso target
sottoscritto con l’adesione all’agenda ONU 2030 per lo sviluppo
sostenibile a cui la UE ha aderito con convinzione, ma ad oggi il
suolo e la sua tutela continuano ad essere temi sconosciuti per il
diritto europeo. La petizione, oltre che in Italia, ha raccolto oltre
212.000 firme negli altri Paesi dell’Unione Europea, e i promotori
sono determinati a far pesare questo primo risultato che testimonia
di una crescente consapevolezza dei cittadini verso l’esigenza di
tutelare una risorsa naturale da cui tutti dipendiamo per la
produzione di cibo e benessere.
La
Coalizione italiana #salvailsuolo - formata da ACLI, Coldiretti, FAI
- Fondo Ambiente Italiano, INU - Istituto Nazionale di Urbanistica,
Legambiente, Lipu, Slow Food, WWF
Nessun commento:
Posta un commento