Circolo
“Lario sponda orientale”
Bellano
25 settembre 2013 - 2a
Conferenza
Vas
Le
nostre osservazioni riprendono quelle già avanzate in sede di
presentazione del Documento di Piano nella prima Conferenza che non
abbiamo viste riportate nella verbalizzazione, ed esposte nei due
incontri pubblici.
Il
Rapporto ambientale e la Sintesi non tecnica assumono totalmente il
Documento di Piano certificandone in modo lapidario l’assenza di
incoerenze. Gli indici proposti per la valutazione del PGT e per il
monitoraggio durante il periodo della sua applicazione non sono
sufficientemente definiti e non indicano strumenti di rilevazione
oggettiva.
La
partecipazione alla formazione del Piano si è ridotta a due
occasioni assembleari mentre sono mancate forme di partecipazione più
efficaci quali commissioni e gruppi di lavoro sui diversi temi per
una definizione puntuale di obiettivi e azioni.
Non
si può non rilevare che l’immagine sulla copertina dei documenti è
la fotografia di un paese che ormai da alcuni anni non esiste più:
l’area a lago è libera da Palasole, Lido e porto turistico, ossia
dagli interventi più impattanti dal punto di vista ambientale sui
quali abbiamo avuto modo di esprimere la nostra critica e che sono
parte delle difficoltà, peraltro neppure nominate nel Documento di
Piano, che si incontrano nel realizzare l’anello lago montagna da
noi sostenuto e che il Documento propone.
Va
detto che i punti “Riqualificazione delle aree a lago e delle
sponde” e “Percorso ad anello sul territorio comunale – da
lago ai monti” non sono chiari e non indicano un preciso piano di
intervento. Ricordiamo, per esempio, che la spiaggia di Oro necessita
della bonifica in quanto è costituita da materiali edili sbriciolati
con frammenti di eternit.
Il
Documento di Piano contiene alcune annotazioni interessanti nella
parte analitica, ma appare insufficiente nel delineare un quadro di
pianificazione del paese per il prossimo futuro.
Le
politiche d’intervento, in particolare per le aree urbanizzate, in
parte non sembrano coerenti con le considerazioni e le indicazioni
del quadro conoscitivo, in parte necessitano di una maggior chiarezza
e definizione.
Troppe
decisioni sono rinviate al Piano delle Regole o al Piano dei Servizi
che peraltro non sono disponibili.
In
sintesi possiamo affermare che L’Amministrazione non intende
cogliere l’occasione per ridurre a zero con il Pgt il consumo di
suolo, in considerazione delle previsioni demografiche e
dell’utilizzo del patrimonio edilizio esistente, risultato anche di
un’edificazione fuori misura degli ultimi anni.
Pensiamo
che non sia opportuno prevedere un ambito di trasformazione con
relativo consumo di suolo vergine per edilizia convenzionata, tanto
più se, come si afferma nel Documento di Piano (pag.32),
“attualmente 4 su 6 unità abitative di edilizia residenziale
convenzionata è non occupata”.
Pertanto
chiediamo che venga individuata un’altra soluzione riadattando
l’esistente.
Per
quanto riguarda l’edificazione in generale, dalle previsioni del
PRG risulterebbe un incremento teorico di 602 abitanti tra Piani
Attuativi non completati e completamento dell’esistente; lo stesso
documento di piano ritiene non realistico questo incremento e anzi
prevede una riduzione tendenziale di quasi 2 abitanti all’anno;
logica vorrebbe il ridimensionamento dei piani attuativi oggi fermi e
l’azzeramento dei completamenti almeno nei prossimi cinque anni di
validità del Piano.
Siamo
contrari all’aumento delle volumetrie sull’esistente anche se
intese come premio per interventi attenti al risparmio energetico e
chiediamo che i locali accessori rientrino nella volumetria degli
edifici, diversamente da quanto accade oggi; la premialità per i
comportamenti virtuosi deve concretizzarsi in altro modo, per esempio
nella riduzione degli oneri. Già la legislazione regionale consente
ampliamenti significativi, per esempio il famoso recupero del
sottotetto.
É
interessante la prospettiva indicata per la sistemazione del
parcheggio presso la stazione ferroviaria con recupero a verde della
superficie; suggeriamo che questo sia accompagnato da una politica
tariffaria che distingua le diverse categorie di utenti: utilizzatori
del parcheggio come snodo gomma ferro, residenti del centro storico,
fruitori del mercato settimanale, fruitori del lido, coinvolgendo i
Comuni limitrofi.
Un
progetto di qualificazione del parcheggio deve tenere conto della
necessità di risolvere l’attraversamento della strada provinciale
della linea ferroviaria.
Per
quanto concerne l’ex-cotonificio, la proposta di utilizzo sembra
ancora troppo vaga, è importante che il PGT indichi previsioni
meglio definite che ovviamente includano anche l’uso pubblico della
passerella pedonale sul Pioverna; suggeriamo che una parte del volume
sia destinata ad attività artigianali legate al territorio
nell’ambito di un piano di promozione e di avviamento professionale
attuato dall’Amministrazione con particolare attenzione ai giovani.
Va
bene la promozione dell’attività di viticoltura (che in realtà si
tratta di resuscitare) e quella di olivicoltura che ha visto uno
sviluppo negli ultimi anni; suggeriamo di pensare anche alla
creazione di orti sociali sui terreni incolti attraverso contratti di
comodato.
Sui
trasporti è necessario integrare maggiormente il trasporto pubblico
su gomma con quello su ferro anche con lo studio di nuovi servizi
locali per esigenze condivise o servizi a chiamata. Il piano ha
un’impostazione vecchia ancora incentrata sulla mobilità privata
(parcheggi e allargamento delle strade) e non riflette i cambiamenti
in atto dovuti sia alle emergenze ambientali sia alla ridotta
capacità economica delle persone che stanno cambiando il modo di
muoversi.
Riteniamo
interessante la proposta di un collegamento con traghetto con l’alto
lago che deve però integrarsi in un piano complessivo di bacino e
utilizzare l’attracco esistente a Olivedo senza costruire una nuova
struttura a Bellano con conseguente occupazione del lago.
Area
Corecco: si scrive di “recupero dell’ambito utilizzato come
deposito del materiale di risulta degli scavi per la realizzazione
della SS36”; in realtà da anni quel materiale è finito nelle
betoniere di Carnazzola e l’area è oggi sede di un’attività
industriale abusiva; chiediamo che l’intera area sia bonificata
come previsto dal PRG vigente, considerato cogente quando consente
nuove edificazioni, ma non quando prevede la bonifica ambientale.
Nella
VAS non abbiamo trovato alcuna valutazione dell’impatto ambientale,
anche dal punto di vista idrogeologico, dell’ipotesi di mantenere
l’attività produttiva su una parte dell’area. La zona non è
servita da reti di acquedotto, fognatura e metano. L’allaccio alle
rete fognaria, anche in considerazione del Regolamento Regionale che
esclude la fitodepurazione entro un chilometro dai corsi d’acqua, è
condizione necessaria ma non sufficiente per l’insediamento di cui
chiediamo la cancellazione.
Salvaguardia
dei terrazzamenti: negli scorsi anni abbiamo assistito a interventi
edificatori in zona agricola con abbattimento degli edifici rurali
esistenti e costruzione di nuovi residenziali senza alcun rispetto
delle caratteristiche morfologiche e materiche originarie; talvolta
gli interventi hanno comportato la costruzione di strade in dispregio
alle prescrizione dello stesso PRG ; chiediamo che si prevedano
espressamente norme che impediscano che ciò possa ripetersi
consentendo esclusivamente la ristrutturazione effettiva, non
demolizione e riedificazione, nel rispetto delle caratteristiche di
luoghi e manufatti.
Rispetto
alla rete fognaria osserviamo che nelle frazioni escluse (Oro con
Verginate e Pendaglio, Pradello e Gora) si è costruito in questi
anni; chiediamo che gli eventuali insediamenti, sia di nuova
edificazione che di recupero di fabbricati, ora non utilizzati, a
fini residenziali e di cui comunque va verificata la necessità,
vengano consentiti solo dopo il completamento della rete fognaria.
Chidediamo
che
- sia predisposto un piano per la rimozione delle coperture in amianto partendo dalla verifica sul territorio dei dati delle denunce obbligatorie raccolte dall’ASL entro il 31 gennaio u.s.
- che il Regolamento edilizio accolga le norme volte a ridurre gli effetti sulla salute del radon presente anche nel territorio del Comune.
Accessibilità:
nel piano si prevedono per l’accesso a Grabbia e Pendaglio
soluzioni diverse dalla strada; siamo d’accordo, sono però
necessarie norme precise per impedire che si ripeta quanto successo
nella realizzazione del PL2 di Costa: progetto con strada di accesso
con tornanti che non ha avuto il consenso della Soprintendenza, nuovo
progetto con ascensore su piano inclinato con plauso della
Commissione Paesaggio (ritorno agli animali da soma), variante
approvata che trasforma la pista di cantiere in strada di accesso al
lotto con impatto ambientale e pendenze non compatibili con una
strada.
Chiediamo
che venga definita una fascia di rispetto sul Sentiero del Viandante
che oltre ad impedirne l’ulteriore trasformazione in strada
carrabile (è stato recentemente concesso un permesso di costruire
che comporterebbe l’occupazione del Sentiero per 30 mt con una
strada larga 3 metri) limiti l’assedio delle nuove edificazioni (si
veda ad esempio il PL accanto al Santuario di Lezzeno, edificio e
lunga sfilata di box, il tutto fermo per la crisi, si suppone, ma il
danno resta).
Non
è sufficientemente sottolineato il carattere sovracomunale del
paesaggio del Lario con la conseguente necessità di delineare un
quadro di azioni concordate almeno con i comuni confinanti, ma, per
quanto riguarda il sentiero del viandante, con tutti i comuni della
sponda. In una lettera da noi inviata alla Provincia e ai Comuni
della sponda nel luglio 2008, riportando l’esperienza fatta con la
nostra mostra, abbiamo proposto che il Sentiero diventi il perno di
un’azione coordinata a difesa del paesaggio e per lo sviluppo di un
turismo leggero collegato a tante piccole attività agricole, di
manutenzione del paesaggio.
Augurandoci
che queste osservazioni vengano accolte come volontà di contribuire
alla necessità di pianificazione urbanistica nel nostro Comune, ci
riserviamo di precisarle ulteriormente ed integrarle dopo aver
acquisito maggiori informazioni nella prossima Conferenza di VAS.
Bellano,
21 settembre 2013
Costanza
Panella Angelo Odone
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