16 maggio 2013 Comunicato stampa
In merito all’interruzione della SS 36, Legambiente ritiene sia un'occasione da non sprecare per ripensare e reimpostare il sistema dei trasporti lungo la sponda orientale del Lario che è fra le più fortunate in quanto a possibilità di movimento e di collegamento.
L'emergenza delle gallerie nell'ultimo tratto nord della statale ha fatto toccare con mano quanto incida il traffico delle merci durante la settimana e quello dei turisti nel fine settimana, da e per la Valtellina. Si sconta la politica di dismissione del traffico merci ferroviario e la mancata realizzazione di poli intermodali che consentano di ridurre la percorrenza su gomma.
«Le merci dovranno viaggiare meno, soprattutto quelle che sono più energivore per la necessità di refrigerazione e che possono invece alimentare la produzione e il mercato locale. Non si perda altro tempo per ricentrare sul trasporto ferroviario Milano-Tirano la connessione della Provincia di Sondrio con la capitale della Lombardia e innestare su questa tutta la mobilità in Valtellina, in Valchiavenna e con la Ferrovia Retica» dichiara Costanza Panella, presidente del circolo Legambiente Lario Sponda Orientale e membro del Direttivo regionale.
Quanto alle persone, il nostro territorio offre la possibilità di integrazione tra diversi tipi di trasporto: ferrovia, strada provinciale, superstrada e attracchi per natanti. Potenziare dunque la linea ferroviaria in modo da consentire più treni, più carrozze quando sono necessarie, l'estensione dell'orario, tariffe, biglietti e abbonamenti integrati per i diversi mezzi pubblici su gomma e acqua da coordinare fra loro con l’aggiunta di servizi a chiamata su piccoli bus. In Valtellina la bicicletta è un buon mezzo per muoversi, data la presenza della pista ciclabile, perciò è importante che ne sia previsto senza incertezze il trasporto su tutti i mezzi di lago oltre a pensare a servizi dedicati sull’esempio delle ferrovie austriache dove i treni viaggiano ordinariamente con intere carrozze per il trasporto bici.
Questa è anche l'occasione per valutare la fattibilità dello svincolo di Piona verso Nord quale alternativa all'attraversamento di Colico soprattutto dei mezzi pesanti.
Costanza Panella
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